L’alopecia androgenetica o calvizie comune è un problema molto diffuso che colpisce, nell’arco complessivo della vita, circa l’80% dei maschi ed il 50% delle femmine. Generalmente l’alopecia androgenetica si manifesta clinicamente dopo i trenta anni e dati epidemiologici indicano che circa il 50% dei maschi presenta la malattia fra i 30 e i 40 anni.

La caduta ed il diradamento dei capelli hanno un impatto importante sull’immagine che ciascuno di noi ha di sé e trasmette agli altri. Studi psicologici indicano che la caduta dei capelli provoca ansia, depressione e diminuita sicurezza di sé.

La calvizie è definita alopecia-androgenetica in quanto per la sua comparsa sono necessari due fattori: la predisposizione genetica e gli ormoni androgeni. La predisposizione genetica influenza sia l’età di esordio della malattia che la sua gravità. Gli ormoni androgeni sono la causa principale della malattia che per questo è molto più frequente e greve nel sesso maschile che non nel sesso femminile. Gli uomini affetti da calvizie non hanno infatti un eccesso di ormoni (gli androgeni in questi soggetti sono sempre nei limiti fisiologici) ma solo un’eccessiva risposta del capello a questi ormoni.

L’alopecia androgenetica non interessa tutti i capelli, ma colpisce selettivamente i follicoli delle regioni frontale, temporale e del vertice, risparmiando tipicamente la regione occipitale e parietale. La velocità con cui la calvizie progredisce è molto variabile da caso a caso: alcuni uomini divengono completamente calvi in meno di 5 anni, in altri la malattia progredisce molto lentamente e sono necessari 15-25 anni perchè raggiunga un grado severo.

La soluzione chirurgica più valida per la calvizie consiste nel trapianto dei capelli, cioè nel trasferimento dei capelli nello stesso paziente, uomo o donna, da una regione donatrice a un’area ricevente. In genere l’area donatrice è la parte posteriore della testa definita regione occipitale e l’area ricevente è la regione frontale e/o la sommità della testa. Pertanto dopo l’intervento il numero complessivo non muta ma i capelli sono distribuiti diversamente in maniera “strategica”.
Il presupposto su cui si basa il trapianto è che ogni individuo presenta due tipi di capelli geneticamente definiti: sulla fronte vi sono capelli di breve vita destinati a cadere se ciò è stabilito nell’orologio biologico dei nostri geni; in regione occipitale vi sono invece capelli di lunga vita destinati a non cadere mai. Se trapiantiamo in regione frontale i capelli di lunga vita prelevati dalla regione occipitale, questi capelli cresceranno nella nuova area conservando le loro caratteristiche genetiche.

L’intervento, che è da effettuarsi almeno dopo i 25 anni quando la calvizie comincia a definirsi e che si esegue in anestesia locale con l’assistenza dell’Anestesista, consiste nel prelievo in regione occipitale di una losanga di cuoio capelluto; la breccia viene suturata e la cicatrice residua sarà praticamente invisibile. La losanga viene selezionata fino ad allestire delle minuscole isole di cuoio capelluto ciascuna delle quali contiene 1-2 capelli (micro-innesti) o 3-4-5 capelli (mini-innesti). Ogni capello è presente nella sua integrità anatomica costituita da pelo, bulbo, ghiandola sudoripara, muscolo erettore e, quindi, destinato a crescere. Dopo avere preparato i siti riceventi si inseriscono gli innesti. Dopo un adeguato periodo (in genere dopo 3-4 mesi e fino ad un anno) i capelli cominceranno a crescere. L’intervento può essere ripetuto dopo almeno 5-6 mesi.
 
 
 
 
 
 
Prenota la tua giornata
Anti Aging
 
Prenota una visita
 
Richiedi una consulenza online gratuita