L'alimentazione è necessaria per la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi siano essi piante o animali, e quindi anche per l’uomo. Ogni essere vivente si ciba. Il cibo viene digerito ed assorbito poi viene metabolizzato ed usato dall’organismo vivente per espletare tutte le funzioni vitali.
Nel caso dell’uomo una buona alimentazione sana ed equilibrata porta al raggiungimento di un buono stato di salute, infatti mangiare bene significa anche stare bene.
Un peso eccessivo ha molteplici fattori negativi che lo caratterizzano. Innanzitutto i danni a livello organico e quelli a livello psicologico. Una persona "grassa" o "cicciona" è spesso esclusa e derisa dalla società e di frequente a questa situazione si accompagna uno stato di salute alterato proprio dalla condizione di sovrappeso o di obesità. La patologia che deriva da un’alimentazione eccessiva ed abbondante sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, prende il nome di obesità.
Questa grave malattia è fattore di rischio di altre gravi patologie, soprattutto legate al sistema cardiovascolare e al metabolismo.
I tre errori più comuni
1- faccio una dieta e basta
No: occorre anche spendere più energie (con maggior attività fisica) per compensare una maggior efficienza delle trasformazioni interne degli alimenti e preferibilmente associare trattamenti mirati al drenaggio e alla tonificazione dei tessuti
2-aumento solo il consumo di energie
No:viene più fame, e se questa viene soddisfatta liberamente si compensa la perdita di energia
3-faccio una dieta molto energica per un periodo breve
No: occorre una dieta adeguata (mai troppo forte!) da portare avanti per mesi o per anni.

I parametri da utilizzare per capire se un paziente è o no candidato ad un trattamento medico antiobesità sono fondamentalmente quattro:

1. L’Indice di Massa Corporea (BMI)
2. La circonferenza addominale (rapporto vita – fianchi, WHR)
3. Stato di rischio generale
4. L’analisi bioimpedenzometrica della distribuzione del grasso
Non va poi trascurata la motivazione del paziente alla perdita di peso.
Il BMI andrebbe sempre utilizzato per la valutazione del sovrappeso, mentre il controllo del peso corporeo rappresenta lo strumento di monitoraggio dell’efficacia della terapia.
Un BMI superiore a 30, sia per gli uomini che per le donne, indica obesità, laddove un BMI compreso tra 25 e 30 indica semplicemente sovrappeso.
Dal punto di vista strettamente clinico questa distinzione trova una sua ragione d’essere in quanto:
• Una obesità va sempre trattata
• La terapia di uno stato di sovrappeso è raccomandata solo nei seguenti casi:
- quando siano presenti due o più fattori di rischio
- quando la circonferenza addominale risulti elevata (valori max: uomo 102 cm; donne 88 cm)
La misura della circonferenza addominale va utilizzata per valutare l’incidenza del grasso addominale già nei casi di sovrappeso; è infatti documentato che una elevata circonferenza addominale si associa a ad aumentato rischio di diabete, dislipidemia, ipertensione e malattie cardiovascolari, anche con un BMI compreso tra 25 e 30, ossia sotto la soglia di definizione di obesità.

Gli obiettivi
L’obiettivo minimo è quello di fermare l’aumento ponderale; successivamente si deve pensare a ridurlo e infine a mantenere il risultato ottenuto.
Il primo obiettivo di una terapia dimagrante è quello di ridurre il peso del 10% rispetto al valore iniziale: se si riesce a conseguire questo risultato, il passo successivo è tentare di perdere ulteriormente peso, sempre sotto stretto controllo medico.
Per concludere questa fase il tempo ragionevole da stanziare è di ~ 6 mesi, durante i quali il calo di peso sarà più rapido, poi gradualmente il ritmo tenderà a calare.
Il peso perduto tende ad essere recuperato, a meno che il programma di mantenimento che includa dieta, attività fisica e terapia comportamentale non venga proseguito a vita.
Questo programma, da attuare dopo sei mesi di terapia dimagrante (sempre che non sia necessario perdere altro peso), richiederà un aggiustamento delle prescrizioni riguardo all’alimentazione e all’attività fisica.
Molto importante secondo il nostro punto di vista è l’abbinamento di più fattori: la dieta seguita sotto stretto controllo medico, l’attività fisica seguita da un personal trainer dietro indicazioni del medico e infine trattamenti estetici drenanti e tonificanti che hanno lo scopo di accompagnare il dimagramento velocizzandolo e soprattutto aiutando anche da punto di vista psicologico il paziente. Infatti, i trattamenti estetici sono dei momenti dedicati alla cura della propria persona che sicuramente aiutano a rilassarsi e quindi a non accusare il “nervosismo” derivante generalmente dalle “privazioni” del nuovo regime alimentare.
La perdita di peso proponibile può essere identificata intorno al 5 – 15% rispetto al peso iniziale al momento della visita.
Infatti perdite di peso superiori al 20% del peso reale comportano sempre il recupero totale al traguardo dei sei mesi (talvolta addirittura un peggioramento) dall’inizio del trattamento del paziente.
Molto spesso si dimentica l'obiettivo primario della terapia dietetica: il superamento definitivo della patologia. Tutto questo è possibile solo se si instaura un vero rapporto di collaborazione e di feeling tra il medico ed il paziente e, da un punto di vista più tecnico, si procede non soltanto con una semplice dieta più o meno efficace, ma con un programma dietetico in tre fasi:
1) dimagramento e raggiungimento del peso ideale con la dieta più idonea ad ogni singolo caso.
2) riequilibrio del metabolismo
3) stabilizzazione del peso.
Quest'ultimo aspetto è sicuramente il più delicato ed importante. Ma è anche il più trascurato o, quantomeno, sottovalutato. Spesso, infatti, alla fine di una terapia dimagrante, ci si sente dire:''ora cerca di non reingrassare''. E' proprio in questa fase, invece, che lo sforzo del medico e del paziente deve essere maggiormente efficace e, soprattutto, vissuto insieme. La dieta, dal suo momento iniziale fino al raggiungimento completo dell'obiettivo è la risultante di un rapporto esclusivo tra il dietologo e chi ci si rivolge. Ricordiamoci sempre che la dieta si fa con la testa e con il cuore.

 
 
 
 
 
 
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